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20:53 25 Novembre 2015

Mattarella a Strasburgo "momento drammatico, Europa ferita"

(AGI) - Strasburgo, 25 nov. - L'emergenza terrorismo, la crisi dei rifugiati e le tentazioni di limitare la libera circolazione, ma anche il ruolo dell'Europa nella politica internazionale in questa fase cosi' difficile e l'uscita dalla crisi economica: con il suo intervento di oggi a Parlamento europeo, il capo dello Stato non si e' sottratto a nessuno dei grandi temi del momento, un momento "drammatico" in cui "l'Europa e' ferita", e deve reagire unita. Un discorso "eccellente, comunitario, nella grande tradizione italiana", secondo il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, fatto in un giorno in cui le tentazioni di isolamento da parte di alcuni paesi si fanno crescenti, e oggi stesso proprio a Strasburgo la leader del Front National Marine Le Pen se ne e' fatta portatrice energica. "A Parigi - ha osservato Mattarella, prima di ricordare commosso il sacrificio della giovane italiana Valeria Solesin - e' stata colpita la nostra vita di tutti i giorni, la nostra concezione dello stare insieme, le nostre abitudini: quel modo di essere, pensare e vivere che e' proprio e caratteristico dei cittadini dell'Unione". E, settant'anni esatti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il presidente ha ricordato come durante quel conflitto "le democrazie, a partire dal Regno Unito, non si interrogarono su come salvarsi in solitudine, ma seppero, invece, sollecitare la piu' grande mobilitazione internazionale delle coscienze". Anche oggi, ha sottolineato, "e' mediante un effettivo accrescimento della collaborazione fra i Paesi membri - dagli apparati di sicurezza alle attivita' di intelligence - che riusciremo, insieme, a sconfiggere il terrorismo, rendere piu' sicuri i nostri cittadini e tutelare il nostro modo di vivere". La libera circolazione delle persone, ha ricordato e' ora "messa sotto pressione sia dal fenomeno migratorio sia dalla minaccia del terrorismo" ma il "suo logico corollario" e' invece proprio "il rafforzamento della collaborazione fra Paesi membri per la salvaguardia e la gestione della frontiera esterna comune e, in un secondo tempo, la creazione di Istituzioni comuni in grado di gestire i flussi migratori". Gli accordi di Dublino, ha constatato, "sono superati dalla realta'" perche' "fotografano un passato che non c'e' piu'": le nuove regole, secondo Mattarella, dovranno essere "improntate a principi di umanita' e sicurezza, di solidarieta' e responsabilita', e comunque adeguate alla realta' che abbiamo di fronte". Perche' "Solo chi non vuol vedere - ha proseguito - puo' fingere di non sapere da dove viene la dolorosa carovana di persone che risale l'Africa e il Medio-Oriente verso l'Europa. Ripetono la tragedia degli ebrei in fuga dal nazismo; delle centinaia di migliaia di prigionieri di guerra che vagavano in Europa, all'indomani della Seconda guerra mondiale". E quanto al ruolo internazionale dell'Unione, "il mondo - ha rivendicato - ha bisogno dell'Europa, e ha bisogno di un'Europa unita, un'Europa che sappia anche completare il suo disegno organico, e penso all'area dei Balcani occidentali". L'Ue, secondo il capo dello Stato, "puo' favorire le necessarie convergenze internazionali per la Siria, per l'Iraq, per la Libia, cercando scelte condivise che contrastino con efficacia le forze del disordine e del terrore. I tragici fatti di ieri - ha aggiunto riferendosi all'abbattimento dell'aereo russo da parte dei turchi - ne confermano l'urgenza". Qualche passo avanti e' stato fatto, ha riconosciuto, "nell'incontro fra Unione Europea e Paesi africani tenutosi nelle scorse settimane a La Valletta, cosi' come nell'attivita' diplomatica in corso con la Turchia: abbiamo definito strategie e preso impegni chiari". Infine, nel discorso il presidente non ha dimenticato l'uscita dalla crisi economica: ora, ha detto, "occorre passare dalla logica emergenziale che ha caratterizzato l'approccio alle crisi in questi anni a una visione di lungo periodo, che consenta all'Unione di elaborare politiche in grado di stimolare crescita, creare lavoro, ridurre stabilmente le diseguaglianze". (AGI) .Vai sul sito di AGI.it

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