Per questo stanno nascendo in tutto il mondo appositi ambulatoridedicati a questa fascia di popolazione.
Alcuni grandi studi ancora in corso cercheranno di stabilire una relazione tra il tipo e la dose di cure ricevute e il rischio di effetti a distanza, indipendentemente dalla sede del tumore per il quale sono state somministrate.
Alcuni medicinali come le antracicline, per esempio, ad alte dosi possono danneggiare il cuore, gli alchilanti possono compromettere la fertilità, alte dosi di cortisone o la radioterapia possono influire sulla crescita e la densità delle ossa e così via.
Alcune di queste conseguenze possono avere diversa rilevanza in relazione all'età, ma in parte possono dipendere anche dalle caratteristiche individuali: chi è portatore di geni che favoriscono lo sviluppo del cancro potrà avere un maggior rischio di sviluppare un'altra malattia tumorale, chi segue sani stili di vita potrà ridurre questo rischio come quello delle malattie del cuore.
Allo stato attuale delle conoscenze non esistono ancora indicazioni sicure sul tipo e la frequenza dei controlli a cui si devono sottoporre le persone che nella loro infanzia hanno superato un tumore. Sulla base dei risultati raccolti nel corso di ricerche ancora in corso le indicazioni si affineranno.
È comunque certo che chi è guarito da un cancro in età pediatrica dovrebbe far presente al proprio medico questa circostanza, e concordare con lui gli accertamenti più opportuni per prevenire altri problemi.
Per un interessante approfondimento sul tema vi rimandiamo alla specifica pagina sul sito dell'AIRC:
http://lanostrastoria.airc.it/p/cure-efficaci-ma-effetti-collaterali