L'incidenza dei casi in Italia è infatti talmente contenuta rispetto alla media da essere al di sotto della soglia basale, e tutto lascia presupporre che avremo dei mesi “tranquilli” dal punto di vista epidemiologico, anche se è ancora troppo presto per cantare vittoria. Se dovesse perdurare questa situazione ci saranno grandi vantaggi anche nella lotta al coronavirus SARS-CoV-2, dato che nel corso dell'inverno potrebbe dar vita alla temuta (e per alcuni scienziati praticamente certa) terza ondata.
A dimostrare che le misure anti-COVID stanno limitando la diffusione dei virus influenzali è il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza “InfluNet”, gestito dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione col Ministero della Salute. Che siamo comunque innanzi a una situazione decisamente migliore del solito lo dimostrano i dati della 49esima settimana del 2019. Un anno esatto fa, infatti, l'incidenza media dell'influenza era già oltre la soglia basale, con 3 casi ogni mille abitanti. I casi totali stimati fino a quella settimana, inoltre, erano già 174mila, contro i 115mila di quest'anno.
L'incidenza per fascia d'età, come evidenziato dai dati elaborati dal dottor Antonino Bella del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS, è pari a 3,42 per mille assistiti in quella tra 0 e 4 anni, di 1,53 per la fascia di età tra i 5 e i 14 anni, di 1,90 tra i 15 e i 64 anni, e di 1,39 per quelli di età pari o superiore ai 65 anni. La media è appunto di 1,93.