CORONAVIRUS: REPORT dell'Istituto Superiore di Sanità, ecco CHI è più soggetto a CONTAGIO e MORTE!


CORONAVIRUS: REPORT dell'Istituto Superiore di Sanità, ecco CHI è più soggetto a CONTAGIO e MORTE!

Persone più esposte al contagio da Coronavirus in Italia

Persone più esposte al contagio da Coronavirus in Italia
La pandemia da Coronavirus avanza e con essa morti e contagiati che crescono ora dopo ora, aggravando i giornalieri bollettini emessi dai singoli stati. Come ben noto l'Italia è il Paese più colpito, dopo la Cina, ma non per numero di decessi: su questo dato, purtroppo, siamo i primi al Mondo, con un totale, di oltre 6 mila persone.
Ma il COVID-19 colpisce in particolar modo una fascia d'età? Fa differenze di sesso? Quali sono insomma le persone a maggiore rischio di contagio?
Per rispondere a queste domande, l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una ricerca che fa il punto sulla situazione attuale relativa agli infetti e alle possibili ripercussioni di contagio.

Su un campione di oltre 2000 vittime, le donne sono meno della metà degli uomini (601 e 1402) e la loro età è più alta rispetto a quella dei maschi (83,7 anni per le donne e 79.5 per gli uomini). Dunque, l’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 79,5 anni. In altre parole, quasi il 60% tra i positivi è di sesso maschile ed il 60,5% è asintomatico o con pochi sintomi.
In più, in questa triste classifica, la maggioranza (42%) vive in Lombardia. Gli uomini rappresentano il 70% dei morti; finora, sotto i 40 si sono avute soltanto vittime maschili, tra i 50 e i 59 anni.

Per quanto riguarda, invece, i positivi da Covid-19, l'età media è di 63 anni ed il 25% ha meno di 50 anni. Ma, i tamponi, vengono eseguiti solo su chi presenta i sintomi, dunque potenzialmente potrebbero essere molti di più i contagiati che stanno bene e che svolgono regolarmente la loro vita.
Nemmeno i giovani devono abbassare la guardia e sentirsi del tutto invulnerabili, visto che sono ben 17 i pazienti deceduti di età inferiore ai 50 anni.
In conclusione, ad avere la peggio sono soprattutto le persone più al di là con gli anni: il 42,5% delle vittime si trova nella fascia di età compresa tra 80 ed 89 anni e ben l' 87,7% delle vittime ha più di 70 anni. Sotto i 50 anni è morto "soltanto" lo 0,8%.

Il report dell'ISS illustra un altro dato significativo: quasi tutti i deceduti avevano patologie precedenti, anche se, ovviamente, ciò non cambia di una virgola l'emergenza che stiamo affrontando.
"Solo lo 0,8% dei pazienti deceduti presentava zero patologie, il 25,1% ne aveva una, il 25,% ne aveva 2, il 48,5% ne aveva tre o più di tre", spiegano dall'Istituto Superiore di Sanità. Il 76,6% aveva un'ipertensione arteriosa, al secondo posto ci sono i malati di diabete (35,5%), al terzo chi soffriva anche di cardiopatia ischemica (33%). A seguire, il 24,5% con fibrillazione atriale, il 20,3% con un cancro nell'ultimo quinquennio e il 18% con insufficienza renale cronica.

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