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11:54 24 Maggio 2015

Porto Taranto, imminente scadenza cassa integrazione 570 addetti

(AGI) - Taranto, 24 mag. - Comincia domani una settimana importante per le vicende del terminal container di Evergreen tra imminente scadenza della cassa integrazione per i 570 addetti all'infrastruttura portuale, l'assemblea degli azionisti della societa' Taranto container terminal, e la chiusura dei termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse, da parte delle imprese, per i lavori relativi alla sistemazione della radice del molo polisettoriale. Una delle opere, questa, del pacchetto di interventi di adeguamento dello stesso terminal container. Molto attesa, in particolare, e' l'assemblea degli azionisti di Taranto container terminal (Hutchinson col 50 per cento, Evergreen col 40 e il gruppo Maneschi col restante 10) chiamata a dare una risposta definitiva sulla pre-intesa siglata nei giorni scorsi a Palazzo Chigi. L'assemblea si terra' domattina in prima convocazione e martedi' in seconda; il consiglio di amministrazione della societa', riunitosi nei giorni scorsi, ha infatti delegato la risposta sulla pre-intesa per l'infrastruttura di Taranto con il Governo, firmata anche dal sindaco di Taranto e dal presidente dell'Autorita' portuale tarantina, e che si articola su una serie di punti tra cui il rinnovo della cassa integrazione che scade a fine mese e la conferma del cronoprogramma dei lavori di adeguamento e potenziamento del terminal container, con le prime opere pronte tra fine primavera e inizio estate 2016. Previsto poi che Tct si faccia carico, nell'anno di vigenza della cassa, degli investimenti che le competono direttamente (manutenzione delle gru). Infine, la pre-intesa stabilisce il ritorno a Taranto, dal 2017, del traffico container. Movimento oggi inesistente dopo la decisione di Evergreen di togliere Taranto dall'approdo delle navi oceaniche e di localizzare dal 20 maggio a Bari un "feeder" con lo scalo greco del Pireo, e di Taranto container terminal di fermare l'operativita' dell'infrastruttura a seguito dell'avvio dei cantieri per i lavori di adeguamento. "Attendiamo nelle prossime ore la risposta di Tct - spiega Sergio Prete, presidente dell'Autorita' portuale - ci auguriamo ovviamente che sia positiva. Io stesso saro' a Roma da domani a giovedi'. Se da Tct arrivera' l'ok alla pre-intesa, il Governo definira' subito il rinnovo della cassa integrazione per il personale della societa' che e' il problema piu' urgente che abbiamo. Se la risposta dovesse essere negativa, il Governo e' comunque impegnato ad intervenire per salvaguardare i lavoratori". Scadono intanto domani i termini entro i quali le imprese devono avanzare all'Autorita' portuale di Taranto le manifestazioni di interesse per la realizzazione degli interventi relativi alla sistemazione della "radice" del molo polisettoriale, banchina, quest'ultima, dove dal 2001 opera il terminal container di Evergreen. Chiusi i termini, entro il 26 maggio l'Autorita' portuale vagliera' quindi le manifestazioni di interesse pervenute e selezionera' le tre imprese da invitare per la presentazione della vera e propria offerta. I lavori saranno affidati con procedura accelerata rispetto ad una normale gara di appalto. L'intervento ammonta a circa 15 milioni, dispone gia' il progetto esecutivo e rientra nel pacchetto delle quattro opere di rilancio del terminal a cui Evergreen subordina il mantenimento della sua presenza a Taranto. Due delle quattro opere, invece, adeguamento della banchina e dragaggio per portare i fondali ad una profondita' di 16,50 metri, sono gia' stati appaltati tra fine dicembre 2014 e febbraio scorso. Nei giorni scorsi, invece, e' arrivato all'Authority di Taranto il decreto congiunto dei ministri dell'Ambiente e dei Beni culturali con cui si esprime Valutazione di impatto ambientale favorevole al progetto per la costruzione della diga foranea. La diga e' il quarto intervento del programma. Il decreto e' corredato da una serie di prescrizioni ambientali alle quali l'esecutore della diga dovra' attenersi. Molti controlli sono delegati all'Arpa Puglia. L'opera, pero', non puo' ancora essere appaltata perche' deve arrivareil decreto ex articolo 5 bis della legge 84 del '94 col quale si autorizza il dragaggio funzionale alla costruzione della diga. "Ma e' un provvedimento in fase di emissione essendo sostanzialmente gia' pronto - afferma il presidente dell'Autorita' portuale, Prete -. Piuttosto, le numerose prescrizioni ambientali per la diga, dovute anche al fatto che Taranto e' un'area Sin, Sito di interesse nazionale, ci obbligano a rivedere il quadro economico del progetto. A questo punto, i 14 milioni stimati non sono piu' sufficienti. Servira' di piu' e i maggiori oneri, tra prescrizioni, controlli e monitoraggi ambientali, saranno a carico di chi realizzera' l'intervento oltreche' della stessa Autorita' portuale. Per la diga dovremo fare un appalto integrato poiche', al contrario della "radice" del molo, non abbiamo ancora il progetto esecutivo". (AGI) .Vai sul sito di AGI.it

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