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16:12 28 Luglio 2014

Sale la fiducia per le imprese, ai massimi da tre anni

(AGI) - Roma, 28 lug. - Sale a luglio la fiducia delle imprese, toccando i massimi da agosto 2011. Secondo l'Istat, a luglio 2014 l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane sale a 90,9 da 88,2 di giugno. L'andamento, spiega l'istituto di statistica, e' la sintesi di aumenti della fiducia delle imprese dei servizi di mercato, di costruzione, del commercio al dettaglio e della lieve diminuzione della fiducia delle imprese manifatturiere. L'indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere si riduce a 99,7 da 99,9 di giugno e, mentre migliorano le attese di produzione (da 6 a 8 il saldo), dall'altra peggiorano i giudizi sugli ordini (da -21 a -23); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a zero. L'analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell'indicatore per i beni di consumo (da 98,0 a 98,2) e un peggioramento per i beni intermedi (da 103,0 a 102,2) e per i beni strumentali (da 98,2 a 97,3). L'indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 83,2 da 81,6 di giugno. Migliorano le attese sull'occupazione (da -22 a -14), ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -44 a -45). L'indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi sale a 92,5 da 88,1 di giugno. Crescono i giudizi e le attese sugli ordini (da -16 a -5 e da -10 a -7, i rispettivi saldi), mentre si contraggono le aspettative sull'andamento dell'economia in generale che passano da -19 a -23. Nel commercio al dettaglio, l'indice del clima di fiducia sale a 101,8 da 101,4 di giugno. L'indice si conferma sui valori del mese precedente sia nella grande distribuzione (a 101,0) sia in quella tradizionale (a 102,7). Eppure, i consumatori invitano alla cautela: "Risulta paradossale la crescita della fiducia del commercio al dettaglio che, secondo i dati odierni dell'Istat, sarebbe tornata ai massimi da oltre 3 anni. Di fronte alla grave contrazione della domanda di mercato tale ottimismo appare del tutto fuori luogo". Secondo Adusbef e Federconsumatori, "basti pensare che secondo i dati dell' Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo nell'ultimo biennio 2012-2013 i consumi sono diminuiti dell'8,1%, con una contrazione complessiva della spesa delle famiglie di oltre 58 miliardi di euro". Per i presidenti delle associazioni Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti "bisogna fare di tutto affinche' le famiglie possano tornare ad acquistare, incrementando il loro potere di acquisto e rilanciando l'occupazione". .Vai sul sito di AGI.it

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